BAR TRATTORIA ANCONELLA Piatti tipici bolognesi e carni toscane, crescentine e piadine.
Via Anconella, 41/43 40050 Loiano (BO)
Tel. 051-928373
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I BORGHI DI LOIANO
Loiano, stupendo comune limitrofo al comune di
pianoro, che si incunea negli apennini tosco emiliani
con borghi davvero incantevoli, da visitare nelel gite
fuori porta domenicali.
Anconella Raggiungibile sia da Sabbioni che dalla strada
di fondo-valle Savena. Nucleo di pregio
storico-ambientale. Pare che sia ricordata come "Ancona"
fra le dipendenze della corte di Scanello, localita'
presente in un elenco risalente al 1120-1150 conservato
a Pisa e riportante i servizi dovuti alla chiesa pisana
da questo suo possesso bolognese. Nel 1249 viene
segnalata la comunita' e nel 1288 "Anthonella" e'
elencata tra le podesterie del contado bolognese, mentre
l'anno dopo, 1289, la localita' "Anthecellam" e'
compresa nella podesteria maggiore di Scaricalsino.
Anconella fu poi unita al comune di Scascoli; nel Seicento la maggior parte delle sue case apparteneva alla famiglia Berti.
Il nucleo abitato presenta un impianto urbanistico e diversi edifici di particolare interesse. Nel caratteristico fabbricato dell'osteria con portico antistante, rimane all'interno un camino, con lo stemma Bentivoglio e decorazioni floreali, databile tra la fine del Quattrocento e inizio Cinquecento.
Si segnala una casa torre con cornicione in cotto e finestra datata "1525".
Notabili anche diverse
grotte scavate nell'arenaria, dette 'buse nelle lastre'
un tempo abitazioni e ricoveri, utilizzate anche come
rifugi nel periodo bellico; la piu' grande ha un
profondita' di 15 m. circa e termina con una nicchia
conclusa da un architrave datato 1901. Importante dal
punto di vista storico e' la Chiesina, ampliata nel
Settecento ed i resti di un antico oratorio risalente al
Trecento.
Barbarolo Si trova al confine settentrionale del comune
di Loiano, leggermente verso la valle dello Zena
rispetto alla statale della Futa. Fin dai tempi piu'
remoti fu un Comune indipendente nella sua
organizzazione interna ed amministrativa.
Il 24 novembre 891 il "pago Barbarorum" insieme con quelli di Monte Cerere, Brento e Gesso, fu donato in proprieta' e giurisdizione a Titelmo di Titelmo dall'Imperatore Guigo. Vediamo cosi' come esso fosse centro pagense, compreso in una "iudiciaria" comprendente le alte vallate dei fiumi da Savena a Santerno e luogo fortificato, forse di origine bizantina. Barbarolo, e' per tutto l'Alto Medioevo non tanto come centro abitato ma quasi unicamente come Pieve.
Pieve di SS. Pietro e Paolo. Antichissima pieve prende quasi certamente il nome da uno stanziamento di popolazioni germaniche, probabilmente longobarde. Il 27 marzo 1034 il marchese Bonifacio di Toscana si impegno' a vendere a Moghefredo di Ubaldo duecento tornature poste "infra plebe S. Petri qui vocatum Barbarolum".
I possedimenti del marchese Bonifacio nella zona passarono alla figlia Matilde di Canossa che nel 1078 li dono', con il paese di Scanello, alla chiesa di Pisa. Nel 1116 l'Imperatore Enirio confermo' ai canonici di S. Pietro di Bologna la meta' delle decime di tutta la Pieve di Barbarolo. Infine nel 1289 "Barbarolum sive Poreclum" e' incluso con diversi altri luoghi vicini nella podesteria di Scaricalasino. Alla Pieve erano soggette nel 1366, 22 chiese e 3 ospedali. Dalla fine del Quattrocento l'arciprete di Barbarolo ebbe il titolo di Abate.
Dell'originale
edificio protoromanico restano tracce di eccezionale
valore coeve alla cripta di S. Maria di Montovolo: sono
visibili capitelli ad intreccio di fogliame, risalenti
probabilmente al decimo secolo. L'attuale struttura
dovuta a rifacimenti del Sette-Ottocento altera la
lettura d'insieme di questa opera. Fino a tempi
relativamente recenti Barbarolo ha costituito, con i
suoi borghetti e le numerose case sparse, il borgo piu'
popoloso dell'intero comune, piu' dello stesso
capoluogo. A testimoniare dell'importanza e della
vitalita' di questo centro ricordiamo che proprio a
Barbarolo fu fondata nel 1902, ed ebbe sede per oltre
mezzo secolo, la Cassa rurale di depositi e prestiti,
attualmento Banca di Credito Coperativo, trasferitasi
nel capoluogo nel 1958.
Bibulano Borgo posto sulla destra del Savena, sulla
strada che da questo fiume sale a Loiano. E' una
localita' abitata sicuramente fin dai tempi antichi,
come testimonia il suo nome, di fondo gentilizio romano,
di cui pero' rimangono scarse memorie scritte.
La comunita' e' menzionata la prima volta in un documeento del 1223. A questo periodo risale la fondazione della chiesa: da antichi documenti si sa che fin verso il Seicento la popolazione di Bibulano era divisa in due parrocchie: quella di S. Andrea e quella di S. Maria. Nel XVII sec. la prima fu demolita, e la parrocchia rimase quella di S. Maria Assunta.
La Guarda Posto in posizione dominante rispetto alla
strada nazionale, primo borgo che si incontra venendo da
Bologna, nato probabilmente come edificio fortificato
con funzioni di avvistamento (da qui il toponimo) si e'
poi, nel tempo, esteso ad agglomerato di case. Nucleo
storico citato nel 1315. Centro funzionale alla viabilita': a meta' del XVI sec. vi erano tre ricoveri
per viandanti e pellegrini. L'insieme degli edifici
presenta un notevole valore ambientale.Il primo
edificio, sulla sinistra per chi viene da Bologna, e' il
piu' antico ed e' caratterizzato da un ampio portico
sorretto da colonne quadrate, in mattoni, sormontate da
grosse travi di quercia e finestrelle cinquecentesche.
Su una porta si puo' notare un architrave di pietra
recante la data 1520 contornata da un segno ottogonale
e, ai lati, due stelle a cinque punti di foggia etrusca,
La tradizione vuole che nell'oratorio, posto sempre
sotto il portico, abbia celebrato la Messa San Carlo
Borromeo, in occasione del suo pellegrinaggio alla volta
di Roma. Caratteristica la strettoia all'ingresso
dell'abitato. Ca' della Guarda. edificio databile al XVI
o XVII sec., affiancato da un altro piu' recente.
Costituiscono un nucleo di notevole livello ambientale
al bivio fra due percorsi medioevale e settecentesco
della strada che conduceva a Firenze.
I BORGHI DI LOIANO
Quinzano Anche Quinzano, borgo situato all'estremita' orientale del
Comune di Loiano, presso le sorgenti del torrente Zena, ha
chiaramente origini romane (Fundus quintianus). Da segnalare un
ottimo esemplare di casa-torre, le cui porte e finestre (di antico
stile medioevale) testimoniano come si trattasse di una costruzione
di un certo rango e di un certo valore architettonico. Da centro
Quinzano parte una strada che, incuneandosi nella vallata dello Zena,
raggiunge l'area archeologica di Monte Bibele
Roncastaldo Posto sull'antica strada postale che attraverso Loiano e
Scaricalasino (Monghidoro) conduceva in Toscana, il borgo di
Roncastaldo viene citato nel 1135 in un contratto di enfiteusi di "Gandulfino
de vico Roncastaldo". Nel 1289 Roncastaldo e' compreso insieme a
diverse localita' vicine, nella podesteria di Scaricalasino. Nel
medioevo il castello di Roncastaldo insieme a Loiano e Scaricalasino
fu sede del capitano del Popolo e luogo dove venne sancito l'accordo
fra Bologna e Firenze per combattere Pistoia. Da Roncastaldo veniva
il notaio Giacomo Panzacchi che nel 1276 stipulo' l'accordo fra la
famiglia ghibellina degli Ubaldini, proprietaria tra Savena e Idice
di circa una trentina di castelli, e la famiglia guelfa dei Geremei
che comandava a quel tempo a Bologna. Roncastaldo borgo di passaggio
e terra da sempre di rinomate locande e antiche osteria.L'abitato,
con chiesa parrochiale dedicata a S, Lorenzo, e' formato
dall'aggregazione di piccole borgate.
Sabbioni Posta sulla strada statale della Futa in direzione Bologna.
Piccolo nucleo storico citato nel 1315 come localita' sulla strada
di Toscana, ebbe una stazione di sosta con osteria. Nel 1412 era una
"villa" (borgo con diversi edifici) e vi abitava Cristoforo di
Denticherio dei nobili di Loiano i cui discendenti, esenti come
nobili dalle imposte dei fumenti ancora nel Cinqucento, assunsero i
cognomi di Bertoni. S. Fabiano e S. Sebastiano la preservarone dalla
peste descritta da Manzoni, e da allora essi ne sono divenuti i
patroni. Un edificio costeggiava la strada sulla sinistra e sulla
facciata si aprivano ben nove arcate dietro le quali trovavano posto
la trattoria, la "bottega", gli ingressi alle abitazioni e alle
stalle dei muli, che servivano a trainare diligenze e carri di li' a
Loiano. Ricostruito dopo un incendio causato dall'ultima guerra,
perdette sei dei suoi preziosi archi, ma non la sua antica
destinazione di bottega ed osteria. Di fronte a questo edificio,
sotto un architrave monolitica che porta ancora in rilievo i simboli
del fabbro e del moniscalco, vi era l'ingresso di un'osteria e di un
negozietto di alimentari. Da ricordare altri due fabbricati rurali,
uno di questi presenta un interessante paramento murario trecentesco
e, nell'adiacente fienile, il residuo di un architrave seicentesco
recante inciso il monogramma di Cristo.
Scanello Scanello ha sicuramente origini molto antiche e non e'
improbabile che vi fosse un vico romano. Indizio di questo e'
l'esistenza di "fundi romani" che hanno lasciato il nome antico :
Vezzano (Fundus Vezzianus), Gnazzano (Fundus Ignatianus). Dopo il
Mille una parte del "castello e corte" di Scanello appartenne a
Bonifazio marchese di Toscana che nel 1024 fece per essa una
transazione con Magifredo d'Ubaldo. La chiesa parrocchiale di
Scanello, dedicata a San Giovanni Battista, sorge su un altopiano
lungo la strada provinciale che da Loiano conduce a Quinzano e a San
Benedetto del Querceto. E' da ritenersi molto antica, anche se
l'attuale edificio risale al XVIII sec., essendo quello precedente
stato completamente demolito verso la meta' del Seicento. Vicino
alla chiesa di Scanello c'e' una localita', chiamata Ca' di Priami,
nelle cui adiacenze si erge una piccola sommita' che porta il nome
di Castelluccio. Il nome stesso fa supporre che qui esistessero il
castello e la corte di Scanello: il luogo prescelto non poteva
essere piu' favorevole. Da quassu' si possono passare in rassegna le
principali montagne della valle dell'Idice e di quelle del Savena,
fino all'alto appennino da un lato, e alle colline che fanno da
cornice a Bologna dall'altro.
Scascoli Raggiungibile sia da Sabbioni che dalla fondo-valle Savena,
il borgo di Scascoli si presenta come uno dei piu' suggestivi per la
sua posizione. Le prime notizie su questo luogo si hanno nel 1233,
da un rogito di una vendita di terreni fra Rodofeno di Guidotto di
Scascoli con il massaro dell'ospedale di Livergnana. L'attuale
chiesa dei SS. Stefano e Martino e' stata ricostruita dopo le
devastazioni belliche, grazie all'opera di Don Eugenio Andreoli,
curato di Scascoli dal 1942 fino al 1987. Per la facciata vennero
utilizzate le pietre squadrate di arenarie della distrutta chiesa di
S. Ansano di Brento. L'altare maggiore invece, disegnato proprio da
Don Eugenio con fine gusto classico, fu realizzato tramite la
fusione di bossoli d'ottone delle artiglierie americane. Proseguendo
per la strada che scende verso il Savena, si possono raggiungere ed
ammirare le maestose Gole di Scascoli, che sovrastano il corso del
Savena.
Da segnalare i Giardini del Casoncello che meritano sicuramente una
visita.
(Pagine tratte dalla guida "LOIANO : storia, cultura e tempo
libero", edita dal Comune - 1992 e dallo studio La Strada di
Toscana: Riqualificazione del sistema della direttrice della Futa,
Arteas Progetti - 1995 ) "